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Marina Calderone e la laurea con gli esami fatti la domenica: «Dossieraggio contro di me». Ma non spiega

marina elvira calderone
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La ministra risponde durante il question time alla Camera sul titolo conseguito alla Link Campus: «Tutto regolare, non ho avuto vantaggi professionali in seguito»

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, prova a dire la sua sulla vicenda della laurea presso la Link Campus, conseguita, secondo l’inchiesta che il Fatto quotidiano ha pubblicato negli ultimi giorni, con esami svolti la domenica e mentre il marito era nel cda dell’ateneo telematico: «I titoli conseguiti non hanno portato ad alcun vantaggio professionale o politico – dice Calderone – e in ogni caso tutto si è svolto in conformità alla legge». E aggiunge: «Non serviva la laurea per essere presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, carica che ho dal 2005, lavoro da quando avevo 19 anni, ho sempre creduto nello studio e nel lavoro e per questo ho voluto laurearmi. Le procedure si sono svolte senza forzature o irregolarità», l’obiettivo reale degli interrogati è screditare». Nel merito dei punti contestati, però, non entra mai. Né sugli esami svolti la domenica, né sull’accusa di non aver versato alcuna tassa di iscrizione.

«Dossieraggio nei miei confronti»

La ministra attacca poi l’opposizione: «L’inchiesta giornalistica è in realtà una operazione di dossieraggio, basata sulla estrazione illecita di dati personali. E’ preoccupante che le opposizioni scelgano di agire sulla base di un simile impianto, anziché nel merito dell’azione del governo. Questo è un attacco deliberato all’azione del governo, ma con noi cresce l’occupazione, cresce il lavoro stabile, e diminuisce la disoccupazione, non mi farò intimidire da questi attacchi, continuerò a lavorare nell’interesse dei cittadini per costruire un mondo del lavoro più moderno. Sì ho firmato la legge che ha abolito il reddito di cittadinanza e abbiamo abbattuto il muro dei 24 milioni di lavoratori attivi, voi volevate la rivolta ma non è avvenuta». Arturo Scotto del Pd però replica: «Vi limitate a fare le vittime, la cosa che fate meglio. Lei era nel board di Finmeccanica ed era alla presidenza dell’organizzazione dei consulenti sul lavoro. I vostri risultati sono la liberalizzazione dei contratti a termine, l’allargamento dei voucher e il negare il salario minimo legale».

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